In Abruzzo si scopre sempre qualcosa di nuovo. Reduci di un viaggio lungo in auto, volevamo godere della montagna senza andare troppo lontano. Partendo dalla Costa dei Trabocchi eccoci a passare una giornata ricca di sorprese a Pennadomo, e dintorni.
Questo itinerario è stato fatto con bambini tra i 3 e gli 8 anni, che hanno apprezzato moltissimo. Non è adatto ai passeggini, ma le distanze non sono lunghe.
Una cascata dietro l’angolo, ma ben nascosta
Tempo fa un nostro amico blogger, Salvatore Marra, anche lui AbruzzoSmartAmbassador, ha postato una foto davanti ad una strepitosa cascata scavata nella roccia. Un posto davvero da sogno, di quelli che ci si va apposta in vacanza. Immaginate la mia sorpresa nello scoprire che questo luogo d’incanto a me sconosciuto, si trova poco fuori Pennadomo, a soli 32 km da Lanciano, città nella quale sono nata e cresciuta!
Eccoci allora alle gole di Pennadomo, un posto bellissimo, non segnalato, ma di facile accesso.
Il passaggio dalla strada ai ciottoli richiede un attimo di agilità, mentre per il resto del brevissimo percorso basta stare attenti a non impantanarsi nell’argilla – io avevo un paio di sandali di gomma, e quindi sono andata tranquilla immergendo i piedi nell’acqua bella fresca.
Servono davvero solo cinque minuti per raggiungere questa bellissima cascata nascosta in un piccolo canyon, ma credo che la sicurezza non sia garantita, quindi occhio ai sassi.
Lascio parlare le foto ed il video…
Pennadomo: un paese in salita
Dopo la cascata abbiamo ripreso l’auto giusto per portarla in paese e fare un giro a piedi tra i vicoli di Pennadomo. Già dalla piazza si vede una grossa cima attorno alla quale si scorge un parapetto.
Come ci si arriva? Un signore del luogo risponde convinto: andate sempre in salita, se avete un dubbio andate a destra.
Seguendo questa sua indicazione saliamo tra i vicoli suggestivi. Il paese è molto grazioso, con case che sembrano fatte per persone più piccole degli umani di oggi: porte basse, incastrate un po’ ovunque tra le pietre bianche. Ci fermiamo ad osservarne diverse, fino ad arrivare ad un belvedere con una madonnina, protetto dall’ombra di un’albero.
Un vero rifugio per chi ha intrapreso questi gradoni alle 11 di una giornata assolata di luglio.
Da qui la vista è già bellissima, si vede il Lago di Bomba, una parte del paese, le montagne circostanti coperte di boschi fitti e verdissimi.
Nonostante qui sia già bello, si può salire ancora, ben 199 gradoni di pietra (ma chi li ha costruiti?!) portano in cima, in alto in alto, dove la vista è a 360 gradi. Sembra di stare in alta montagna, solo la temperatura del mezzogiorno assolato ci ricorda che siamo a poco più di 400 mt sul livello del mare, e a solo mezz’ora dalla Costa Dei Trabocchi.
Da qui si vedono bene le lastre di pietra che caratterizzano Pennadomo, sembrano delle fettone di roccia cadute dal cielo per conficcarsi di taglio nei boschi del paese, sono di un durissimo calcare grigio. Sono famose per le arrampicate, possibili sulle falesie chiamate dell’arrampicatore Giorgio Ferretti Resegone, Paretone, Cima Fumosa, Placche dell’Oasi, mentre un tempo potevano dare rifugio ai briganti.
Riscendiamo al belvedere per ripararci dal sole, già soddisfatti della meta scelta: le gole, la cascata, le falesie, la vista, fanno di Pennadomo una bella scoperta.
Un Olimpo in pieno Sangro
La fontana al centro del paese ci ha donato l’ulteriore fresco ristoro di cui avevamo bisogno, ma a quel punto le pance hanno iniziato a brontolare. Uno dei miei compagni di viaggio conosceva di nome un agriturismo locale, dopo una breve chiamata per essere sicuri che potessero accoglierci, eccoci sulle quattro ruote verso l’Agriturismo Olimpo.
Se ci arrivate in auto da Pennapiedimonte, fate attenzione, la strada ha conosciuto giorni decisamente migliori (se avete un’auto molto bassa forse è meglio arrivarci da Villa Santa Maria). Non mi dilungherò troppo, ma questo post è davvero un’oasi inaspettata:
casolari in pietra con una bellissima terrazza dalla vista mozzafiato sul lago di Bomba e i luoghi circostanti.
Abbiamo mangiato benissimo (e abbondante), prodotti locali ben preparati, ed abbiamo passato gran parte del pomeriggio a goderci il paesaggio.
I bambini erano liberi di andare a scoprire gli animali dell’agriturismo: galline, asini, cavalli, conigli, pavoni, cani, gatti, ecc. Tutti con tanto spazio per crescere e vivere (ma comunque a distanza, per chi non dovesse amare incontri troppo ravvicinati).
Qualcuno del gruppo è anche partito in esplorazione di un rudere di un castello a pochissima distanza, per facilitare la digestione.
Il posto è talmente bello, accogliente e rilassante, che ci è dispiaciuto lasciarlo nel tardo pomeriggio. Per chi volesse restare, hanno delle stanze e persino una piscina.
Villa Santa Maria e dintorni
Il programma avrebbe dovuto portarci a Villa Santa Maria, il paese dei cuochi, per un’esplorazione pomeridiana. Ma la stanchezza dei bimbi ha avuto la meglio (diamo la colpa a loro), per cui l’abbiamo solo attraversata ed ammirata dall’auto nei suoi colori del tardo pomeriggio abruzzese (quindi ne scriveremo un’altra volta).
Per chi volesse, consiglio di continuare il giro qui, oppure a Montelapiano per un’altra bellissima vista sulle valli, o a Pietraferrazzana per un altro paese che convive con enormi rocce, oppure la bellissima Colle di Mezzo, oppure…
Insomma, l’avete capito, la scelta è vasta in questa fetta di territorio di montagna accanto al mare.
Una giornata davvero da sogno, accanto a casa.
Tipico d’Abruzzo.
Venusia
Lanciano, Luglio2020
Foto ©Venusia Vinciguerra, foto dell’agriturismo Olimpo visto da lontano di Birger G. Veum
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