Il nostro Sentiero della Libertà ci ha portati per la nostra seconda tappa a Palena. Questo paese incastonato nella montagna e attraversato dal fiume Aventino è anche conosciuto come il “Paese delle Orchidee”. Ma perchè le orchidee? E perchè a Palena?
Per saperne di più, e continuare il viaggio alla scoperta del nostro Abruzzo, abbiamo incontrato all’arrivo in paese Anna Recchione, medico ed ex presidente della Pro Loco di Palena.
Palena è uno dei pochissimi luoghi in Europa a dare ospitalità in maniera così significativa a diverse specie di orchidee. Com’è avvenuta la scoperta di questo tesoro naturalistico?
È iniziato tutto cinque anni fa e, come spesso succede, le cose più belle accadono per caso. Un nostro amico appassionato di orchidee, allora ero presidente della Pro Loco, ci scrisse a proposito di un post che aveva pubblicato sui social media il comune di Osoppo in Friuli, in cui si autoproclamava “Paese delle orchidee”. Il commento del nostro amico era: “se Osoppo è il paese delle orchidee e ha 35 specie, Palena che ne ha quasi 80 cosa dovrebbe essere?”
E così è scattata la scintilla. Abbiamo pensato:
“Questa notizia non dobbiamo farla passare assolutamente inosservata… dobbiamo fare qualcosa”.
Nessuno prima di allora a Palena aveva dedicato attenzioni alle orchidee?
Per noi fu un fulmine a ciel sereno. Non sapevamo assolutamente dell’esistenza di questo fiore nella nostra zona e insieme a tutto il direttivo della Pro Loco decidemmo subito di cogliere la palla al balzo.
Quando abbiamo invitato le varie associazioni che si occupano o che riuniscono gli appassionati di orchidee, abbiamo conosciuto delle persone che a Palena venivano da almeno vent’anni, tutti gli anni, per cercare i fiori, come poi mi ha confermato anche una ristoratrice della zona che li ospitava regolarmente.
Agli orchidofili, agli esperti di orchidee, Palena era già nota.
Era una conoscenza che era rimasta del settore, un turismo di nicchia, che sapevano solo loro, magari anche gelosi del posto dove si trovava una certa orchidea.
Cosa vi ha portati a decidere di valorizzare le ottanta specie di orchidee presenti sul territorio di Palena?
Tre motivi fondamentali: innanzitutto, era una novità e un fatto originale, mai sentito prima, nuovo anche per noi che abitiamo da una vita in questo paese. Palena di solito è conosciuta nel circondario per i funghi, per i boschi, molti vengono per comprare i formaggi. Nessuno aveva mai nominato le orchidee.
Il secondo motivo per cui non potevamo farci sfuggire una occasione come questa, era la volontà di dare un’impronta diversa alla nostra Pro Loco, andare oltre le consuete sagre, il folklore, la tradizione per entrare nel campo della conoscenza e del sapere utili sia per i turisti che per gli abitanti di Palena.
Il terzo motivo era legato al fatto che Palena è sempre stato un paese turistico, ma soltanto per quindici/venti giorni ad agosto. In quei giorni il paese è pienissimo e molte volte si creano disagi, e cercavamo un modo per destagionalizzare il flusso turistico. Questa era una buona occasione, perché la fioritura delle orchidee avviene tra la fine di maggio e durante il mese di giugno.
Il progetto è nato cinque anni fa, ma come si struttura la manifestazione?
Abbiamo cominciato nel 2016 e la manifestazione è cresciuta nel tempo. Il primo anno c’è stato un semplice convegno, poi abbiamo aggiunto un’escursione. Poi si è deciso di dedicare alle orchidee un intero weekend, mentre nell’ultima edizione siamo arrivati a quattro giorni. Chissà se in futuro organizzeremo la “settimana delle orchidee”…
Abbiamo deciso di fare qualcosa in cui la popolazione si sentisse coinvolta. In cui le scuole, i bambini, potessero avere l’opportunità di vedere dal vivo le orchidee insieme agli esperti, insieme ai ricercatori. Una vera e propria operazione di sensibilizzazione.
Nel 2018 siamo riusciti persino ad ospitare il congresso nazionale del G.I.R.O.S., un’associazione che riunisce studiosi, botanici, ricercatori di orchidee di tutta Italia ed oltre. In quella occasione è stato realizzato l’annullo filatelico con POSTE ITALIANE.
Chi sono le persone che partecipano e sono coinvolte in una manifestazione dedicata alle orchidee?
I partecipanti sono di tanti mondi diversi e provengono in particolare da quello degli appassionati di orchidee. È un mondo vastissimo che abbiamo scoperto pian piano e di cui non conoscevamo l’esistenza. Ci sono una moltitudine di associazioni nazionali e internazionali che si occupano esclusivamente di orchidee, di cui fanno parte: botanici, semplici amanti delle orchidee e genetisti botanici.
Abbiamo coinvolto le università con docenti e ricercatori, il Parco Nazionale della Majella, che è il primo soggetto ad essere promotore insieme a noi, poi abbiamo coinvolto le scuole di Palena per sensibilizzare anche i bambini che devono sapere di questa ricchezza naturale. Abbiamo coinvolto tutti e per quanto riguarda gli abitanti del luogo, sono stati coinvolti gli artigiani e i commercianti che sono stati invitati a produrre e proporre un qualche articolo a tema.
Come hanno reagito gli artigiani e i commercianti alla proposta di realizzare dei prodotti ispirati alle orchidee?
L’orafa di Palena, Daniela Di Cecco, è stata la più reattiva e ha realizzato dei gioielli a forma di orchidee. C’è stato un bar che ha fatto un cocktail all’orchidea il primo anno. Ci aspettavamo un risposta più corposa, anche di oggettistica, abbigliamento, dolci, etc. Ma magari con il tempo si svilupperà anche questo aspetto. Che poi sarebbe il risvolto più economico della manifestazione…
Il Parco Nazionale della Majella come trattava questo patrimonio naturalistico prima della vostra manifestazione?
Il Parco è stato sempre a conoscenza della ricchezza di specie di orchidee, un convegno a tema organizzato qualche anno fa è stato, però, visto come un qualcosa riservato agli addetti ai lavori. Era necessario quindi amplificare la cosa e renderla fruibile da tutti. Perciò quando sapemmo per caso di questa caratteristica, ci mettemmo tutte le nostre forze e la nostra volontà per avviare il progetto di valorizzazione.
Come ha collaborato il Parco Nazionale della Majella con “Palena Paese delle Orchidee”?
Fin da quando abbiamo deciso di portare avanti il progetto, il Parco ha collaborato attivamente. Innanzitutto con la segnaletica, individuando dei siti di interesse chiamati SIO: Sito di Interesse Orchidologico, ne hanno individuati almeno sei. Così tutti sanno dove andare, dove cercare, dove c’è quella popolazione di orchidee. Il Parco ha anche organizzato dei corsi per formare delle guide al quale hanno partecipato alcuni ragazzi di Palena che ora sono in grado di guidare un gruppo e riconoscere le diverse specie di orchidee.
Come ha reagito il paese a questo progetto? Quanto Palena si sente il paese delle orchidee?
Spesso in paese mi è successo di essere fermata e sentire queste parole: “Anna, vicino a casa mia ho visto un fiore e mi sembra che sia un’orchidea, te lo posso far vedere?” E se non è questo il segno che ormai le orchidee sono diventate parte dell’identità di Palena, ditemi voi!
Un’ultima curiosità: da poco è stata scoperta una nuova specie di orchidee, mai vista prima in tutto il mondo, e l’hanno chiamata Ophrys per Palenae. Un grande onore per tutto il paese.
Concludo con le tre domande di rito di Abruzzo.no:
Qual è il tuo piatto abruzzese preferito?
Devo essere di parte, il piatto tipico di Palena: Le sagne stracciate. Piatto semplicissimo, poverissimo, tipico dei boscaioli di Palena. Si tratta di una sfoglia di pasta di acqua e farina, senza uova, che viene strappata con le mani, maltagliata, e condita semplicemente con un soffritto di cipolla e guanciale e una spruzzata di pecorino. È un piatto buonissimo.
Qual è il tuo posto preferito in Abruzzo?
Dopo Palena, direi Santo Stefano di Sessanio, sempre in montagna.
Qual è il tuo proverbio o detto abruzzese preferito?
“Acqua che na’ piovut ‘n ciel stà” (Acqua che non è piovuta in cielo sta)
Ed inifne, che cosa significa per te la libertà?
La libertà è sapersi svincolare da stereotipi, da schemi costituiti per convenzione e allargare lo sguardo a 360 gradi senza rinunciare ai propri ideali.
Questo articolo fa parte del percorso fatto da Abruzzo.no seguendo il Sentiero della Libertà: da Sulmona a Casoli per riscoprire il valore della libertà, cerca gli altri articoli sul sito, ad esempio: Sentiero della libertà 2020. Il racconto di un cammino in Abruzzo.
Chiara
Roma, Novembre 2020
Foto di Copertina ©Pixabay
Le foto delle orchidee ©Anna Recchione
Anullo filatelico da ©ChietiToday
Le altre foto sono di ©Gianluca Maceroni
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