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3 motivi per visitare Guardiagrele

Ogni volta che rientro in Abruzzo, faccio un salto a Guardiagrele. Non ci rinuncio mai. E’ uno dei miei paesi preferiti, perché è un paese vivo: ci sono tante cose da vedere e fare, offre molto anche ai bimbi, ha una vista mozzafiato sulle colline frentane, fino al mare, si mangia benissimo, e ci sono pure le Sise delle monache! Allora ecco i miei 3 motivi per visitare Guardiagrele.

Belvedere - Guardiagrele ©VenusiaVinciguerra

Primo motivo: l’artigianato

Fontana- Guardiagrele ©VenusiaVinciguerraLa prima cosa che s’incontra arrivando al centro storico di Guardiagrele sono i  negozi di artigianato intorno alla Porta di San Giovanni. Le botteghe, ricavate nelle mura cittadine, espongono oggetti di ferro e rame, ma anche in ceramica. Questa è la patria di Nicola da Guardiagrele, scultore e orafo di fama del Quattrocento italiano. L’abilità artigiana resta l’anima del paese che dedica una mostra all’artigianato artistico della Majella. La conoscenza dei mestieri è stata tramandata da una generazione all’altra, ed entrando nelle botteghe, oltre a poter ammirare e magari acquistare oggetti che ci riporteranno dritti qui nei ricordi, si possono scambiare due chiacchiere con chi qui vive e lavora da sempre.

Porta Guardiagrele ©VenusiaVinciguerraMa a Guardiagrele si trovano anche orafi che realizzano e vendono bellissimi gioielli, come ad esempio gli orecchini chiamati sciacquajje, circeje o caravelle, che sembrano oggetti magici, venuti da lontano. Sono orecchini vistosi, a forma di semiluna che ricordano appunto delle caravelle. Hanno pendagli e catenelle oscillanti, e sono realizzati in lamina d’oro o d’argento cesellata e filigrana. Venivano indossati nel quotidiano, ed il tintinnio serviva anche per allontanare le influenze negative e il malocchio. Si trovano, naturalmente, anche dei bellissimi esemplari di presentosa, in chiave classica e moderna. Insomma, piacere per gli occhi e un’occasione per fare shopping a KM 0.

Secondo motivo: pasticcerie e altre delizie

Un’altro dei 3 motivi per visitare Guardiagrele è mangiare le Sise Villa - Guardiagrele ©VenusiaVinciguerradelle Monache. No, non si tratta di una feroce tradizione cannibale: le Sise delle Monache sono un delizioso dolcetto ripieno di crema, la cui origine non è certa. C’è chi dice che si chiamino così, perché preparate dalle suore del Monastero Delle Clarisse di Guardiagrele, per la festa di Sant’Agata. Le suore spesso portavano un’imbottitura tra i seni, per rendere le proprie forme meno evidenti (da qui le tre “sise”). C’è chi invece pensa il nome venga da una frase del poeta guardiese Modesto della Porta. Questo soffice dolce, viene però anche chiamato “Tre Monti”, con riferimento alle tre bellissime cime della vicina Majella. In quanto all’origine del dolce, si pensa che a fine Ottocento le suore abbiano affidato la ricetta alla famiglia di pasticceri Palmerio; altri dicono invece che fu Giuseppe Palmerio stesso ad inventare il dolce, ispirato da un viaggio studio a Napoli. Qualunque sia l’origine, oggi le Sise si trovano nella pasticceria Palmerio in Via Roma 70, o nella pasticceria Lullo, fondata nel 1889, al civico 105. Spesso e volentieri, arrivati in questi profumatissimi laboratori, bisogna aspettare qualche minuto, perché queste delizie al pan di spagna vengono fatte al momento. Vi sfidiamo a mangiarle senza sporcarvi con il leggerissimo strato di zucchero a velo che le copre, e a non comprare altre meraviglie vendute in questi due posti fermi nel tempo (uno dei proprietari ricorda ancora un nostro caro amico norvegese, che fece la spesa grossa di dolcetti e caramelle).

Ma gli amanti del salato non devono disperare, perché basta fare tappa al Tempio del Gusto in Via Roma, 212 per fare scorta di affettati, inclusa la Ventricina di Guilmi (link all’articolo di Chiara), mozzarelle di Montazzoli, e mille altre delizie, e perche’ no, per preparare i panini per quell’escursione in montagna che ci eravamo prefissati di fare prima di perderci tra i profumi di Guardiagrele.

Pineta - Guardiagrele ©VenusiaVinciguerra

La sfida sarà riuscire a ripartire, io finisco sempre per passare più tempo di quanto avevo programmato

Terzo motivo: percorso (che fa felici anche i bimbi)

Fatto il pieno di zuccheri, le cose da fare sono due: consumarli o stravaccarsi su una panchina. In entrambi i casi, serve un parco. Allora ecco un’altro dei 3 motivi per visitare Guardiagrele: la visita del borgo può aprirsi e chiudersi al parco giochi, la visita sarà quindi divertente per grandi e piccoli!

Chiesa di Santa Maria Maggiore - Guardiagrele ©VenusiaVinciguerraNoi preferiamo iniziare la passeggiata in cima al paese, dal largo Giuseppe Garibaldi e scendere subito via Roma. In realtà, qui c’è una bella pinetina, con dei giochi. Ma noi preferiamo fare prima il giro del paese, e fermarci qui solo al ritorno, per dare sfogo alle energie prima di riprendere l’auto. Quindi, dicevamo, scendiamo via Roma e ci riempiamo occhi, orecchie e spesso la pancia di quel che la via ha da offrire. Di sicuro bisogna fermarsi ad ammirare la bellissima  Chiesa di Santa Maria Maggiore, sorta intorno all’XI secolo, che meriterebbe un articolo tutto suo.

Corso GuardiagrelePercorsa via Roma fino alla fine, al ritmo che vogliamo (in 10 minuti o in 5 ore), prendiamo la strada a destra per andare alla Villa Comunale. Una graziosissima villetta, con parco giochi, fontane, pesci, panchine al fresco, e un belvedere che toglie il fiato. Per chi fosse riuscito a non cedere a tentazioni durante tutto il percorso, c’è un chiosco/bar. L’ultima volta abbiamo pranzato in questa zona, al ristorante Santa Chiara e ci siamo trovati bene ((Foto)). Finita la pausa al parco, “risaliamo” il paese passando sempre per vicoli diversi, fino a ritornare alla pinetina di Largo Giuseppe Garibaldi, dove si può godere dell’ombra, approfittare anche di questo parco giochi e volendo anche fare un bel picnic!

Bonus: quarto motivo

La visita di Guardiagrele si può conciliare con un percorso sugli alberi nel Parco Avventura della vicina Piana delle Mele. Divertimento assicurato!

Guardiagrele è facilmente raggiungibile ed è una piacevole sosta sulla strada per le montagne, o viceversa, per il mare. La sfida sarà riuscire a ripartire, io finisco sempre per passare più tempo di quanto avevo programmato. E non me ne pento mai, d’altronde e’ uno dei Borghi più belli d’Italia e torneremo a scriverne.

Venusia
Strasburgo, Marzo 2019
Foto ©VenusiaVinciguerra